OPINIONI

 


QUANDO LA PROFESSIONALITA'
VA DIFESA

di Manuel Porta

Scrivo per informare i lettori dell’Informatore di un fatto recentemente accaduto.

Presso uno dei cimiteri, il secondo per grandezza del comprensorio, un mio collega, incaricato di eseguire il trasporto di salma di un deceduto 14 anni fa al cimitero di Livorno, ha pensato bene di autorizzarsi in proprio al trasferimento del corpo dalla sua bara ad una bara in cartone per poter cremare la salma come fossero resti mortali. Infatti il forno di Livorno non crema feretri con lo zinco, ma bensì solo feretri composti da sola cassa in legno e/o cartone.

Mi spiego meglio: al momento dell’estumulazione straordinaria era presente il funzionario d’igiene pubblica incaricato di sorvegliare le operazioni e di rilasciare l’autorizzazione sanitaria al trasferimento della salma a Livorno, cosa che è stata fatta regolarmente; il funzionario, infatti, ha rilasciato l’autorizzazione con una precisa prescrizione: “il feretro deve essere traslato e cremato così come si trova, senza trasferire la salma in altro contenitore.”.

L’impresa, invece, ha provveduto ad aprire il feretro per trasferire la salma in un sacco di recupero, sistemando il tutto in una cassa di cartone. Al momento di aprire il feretro originarioè successo il finimondo, dalla bara si è elevato un odore tremendo che ha comportato la chiusura del cimitero con le proteste dei familiari che in quel omento frequentavano il luogo di culto.

Preciso che l’operazione è stata eseguita sul posto di estumulazione a cimitero regolarmente aperto e senza neppure preoccuparsi di portare la salma dentro i locali chiusi del cimitero.

Naturalmente i responsabili del cimitero, informati dei fatti, hanno provveduto a denunciare alla magistratura l’impresa per vilipendio del cadavere.

La cosa tragica è che anche i giornali ne hanno parlato, descrivendo il fatto con articoli giornalieri e facendo riferimento ad una “agenzia di onoranze funebri”, senza per altro fare il nome della stessa, facendo cadere così il sospetto su tutte le altre agenzie locali.

Per questo motivo la nostra agenzia, Assieme alle O.F. Massesi, OF. Salvatori e O.F. Bonotti, abbiamo deciso di costituirci in comitato contro quell’impresa e di costituirci come parte lesa nel procedimento che la Procura dovrà avviare.

E’ intollerabile che la stupidità di una persona avvezza ad eseguire le cose più impensabili sulle salme, possa ricadere su altre imprese funebri serie e rispettose delle regola ed è per questo motivo che ci muoveremo al fine di ottenere la giusta punizione nei confronti di operatori senza scrupoli e senza principi etici e morali tendenti ad infangare la categoria.

Vi ringrazio anticipatamente per l’ospitalità che darete a questa mia sull’Informatore.

Manuel Porta

Agenzia Onoranze Funebri
SAN CECCARDO

CARRARA

Come i giornali locali, anche noi ci siamo astenuti dall’indicare il nominativo dell’impresa incriminata, come d’altra parte voluto dalle norme sulla stampa.

Ma non è il fatto in sé ad interessarci (pur comprendendo e condividendo le preoccupazioni che l’amico Porta ci ha espresso), la cosa veramente importante e l’azione collettiva intrapresa dalle altre imprese per sostenere la propria professionalità e distinguersi da coloro che non l’hanno dimostrata nel loro operato.

Forse è tutto qui il futuro della categoria: distinguersi nel tutelare il proprio buon nome (ed i propri servizi) da quanti mostrano incompetenza e dequalificazione. Diciamo di più: azioni unitarie di questo tipo dovrebbero essere intraprese contro tutti coloro che, in un modo o nell’altro, fanno di tutta l’erba un fascio, giornali, pubblica opinione, enti pubblici, amministratori, ecc.

Qualificando l’immagine della categoria e prendendo posizioni concrete contro chi opera male pur dichiarandosi appartenente ad essa, è la strada più importante perché le famiglie in lutto possano scegliere l’impresa consapevolmente e non accettare il primo venuto (o il primo suggerimento).