Scrivo per informare i lettori dellInformatore di un fatto
recentemente accaduto.
Presso uno dei cimiteri, il secondo per grandezza del comprensorio,
un mio collega, incaricato di eseguire il trasporto di salma di
un deceduto 14 anni fa al cimitero di Livorno, ha pensato bene di
autorizzarsi in proprio al trasferimento del corpo dalla sua bara
ad una bara in cartone per poter cremare la salma come fossero resti
mortali. Infatti il forno di Livorno non crema feretri con lo zinco,
ma bensì solo feretri composti da sola cassa in legno e/o
cartone.
Mi spiego meglio: al momento dellestumulazione straordinaria
era presente il funzionario digiene pubblica incaricato di
sorvegliare le operazioni e di rilasciare lautorizzazione
sanitaria al trasferimento della salma a Livorno, cosa che è
stata fatta regolarmente; il funzionario, infatti, ha rilasciato
lautorizzazione con una precisa prescrizione: il feretro
deve essere traslato e cremato così come si trova, senza
trasferire la salma in altro contenitore..
Limpresa, invece, ha provveduto ad aprire il feretro per
trasferire la salma in un sacco di recupero, sistemando il tutto
in una cassa di cartone. Al momento di aprire il feretro originarioè
successo il finimondo, dalla bara si è elevato un odore tremendo
che ha comportato la chiusura del cimitero con le proteste dei familiari
che in quel omento frequentavano il luogo di culto.
Preciso che loperazione è stata eseguita sul posto
di estumulazione a cimitero regolarmente aperto e senza neppure
preoccuparsi di portare la salma dentro i locali chiusi del cimitero.
Naturalmente i responsabili del cimitero, informati dei fatti,
hanno provveduto a denunciare alla magistratura limpresa per
vilipendio del cadavere.
La cosa tragica è che anche i giornali ne hanno parlato,
descrivendo il fatto con articoli giornalieri e facendo riferimento
ad una agenzia di onoranze funebri, senza per altro
fare il nome della stessa, facendo cadere così il sospetto
su tutte le altre agenzie locali.
Per questo motivo la nostra agenzia, Assieme alle O.F. Massesi,
OF. Salvatori e O.F. Bonotti, abbiamo deciso di costituirci in comitato
contro quellimpresa e di costituirci come parte lesa nel procedimento
che la Procura dovrà avviare.
E intollerabile che la stupidità di una persona avvezza
ad eseguire le cose più impensabili sulle salme, possa ricadere
su altre imprese funebri serie e rispettose delle regola ed è
per questo motivo che ci muoveremo al fine di ottenere la giusta
punizione nei confronti di operatori senza scrupoli e senza principi
etici e morali tendenti ad infangare la categoria.
Vi ringrazio anticipatamente per lospitalità che darete
a questa mia sullInformatore.
Manuel Porta
Agenzia Onoranze Funebri
SAN CECCARDO
CARRARA
Come i giornali locali, anche noi ci siamo astenuti dallindicare
il nominativo dellimpresa incriminata, come daltra parte
voluto dalle norme sulla stampa.
Ma non è il fatto in sé ad interessarci (pur comprendendo
e condividendo le preoccupazioni che lamico Porta ci ha espresso),
la cosa veramente importante e lazione collettiva intrapresa
dalle altre imprese per sostenere la propria professionalità
e distinguersi da coloro che non lhanno dimostrata nel loro
operato.
Forse è tutto qui il futuro della categoria: distinguersi
nel tutelare il proprio buon nome (ed i propri servizi) da quanti
mostrano incompetenza e dequalificazione. Diciamo di più:
azioni unitarie di questo tipo dovrebbero essere intraprese contro
tutti coloro che, in un modo o nellaltro, fanno di tutta lerba
un fascio, giornali, pubblica opinione, enti pubblici, amministratori,
ecc.
Qualificando limmagine della categoria e prendendo posizioni
concrete contro chi opera male pur dichiarandosi appartenente ad
essa, è la strada più importante perché le
famiglie in lutto possano scegliere limpresa consapevolmente
e non accettare il primo venuto (o il primo suggerimento).
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