Il tema II

 


AIFAM: un punto di riferimento per le istituzioni

di Aldo Angelucci



L’associazione regionali AIFAM delle imprese funebri di Abruzzo e Molise sta vivendo un momento di grande importanza per il ruolo che ormai svolge da tempo, di dialogo e come punto di riferimento delle istituzioni abruzzesi e molisane.

Ormai da tempo i suoi interventi sono stati determinanti e risolutivi, quando sono emersi problemi di qualsiasi natura all’interno di comuni, ospedali e quant’altro.

L’AIFAM, di concerto con la FENIOF di cui è parte integrante, vuole svolgere il suo ruolo fino in fondo cercando di essere anche propositiva, verso le istituzioni, consapevole del fatto che l’esperienza e la professionalità raggiunta tra i suoi associati possa svolgere un ruolo determinante nei prossimi anni. Nell’ambito del vasto movimento di riforma del Regolamento di Polizia Mortuaria ormai avviato, che oltre all’iniziativa ministeriale ha visto le approvazioni di diverse regioni, anche in Abruzzo è stato avviato un proficuo lavoro in tal senso.

La nostra proposta di legge è stata accolta con grande interesse dai legislatori regionali, che spinti dalle nostre istanze e convinti della bontà delle nostre iniziative hanno voluto elaborare un Disegno di Legge Regionale che, in linea con le innovazioni ormai invocate da tutti e soprattutto con l’intento di dare finalmente alla nostra categoria il riconoscimento giuridico necessario, consenta alle nostre imprese di raggiungere i livelli di professionalità e dignità aziendale auspicati.

La nostra categoria ha urgente bisogno di crescere nel suo insieme e di trovare le giuste dimensioni e le norme necessarie a garantire alle nostre aziende di rispondere alle esigenze del mercato in maniera adeguata e rispondente ai cambiamenti della società.

Il D.d.L. presentato in Abruzzo e approvato dalla Commissione sanitaria della Regione, adesso dovrà passare all’approvazione del Consiglio che naturalmente dovrà dettare le norme attuative nonché i tempi di applicazione.

I suoi contenuti sostanzialmente prevedono le novità introdotte in alcuni regolamenti già approvati in altre regioni, come la possibilità di spostamento delle salme nelle strutture denominate “sale del commiato” per il periodo di osservazione delle stesse e dell’obbligo per le imprese funebri operanti di essere “accreditate” dalla Regione e dai Comuni a svolgere le attività funebri e quindi di strutturarsi in maniera rispondente ai requisiti tecnici definiti dal regolamento stesso.

Altro punto importante riguarda il divieto assoluto per i comuni o anche ospedali, di affidare in appalto a soggetti pubblici, privati o misti, l’espletamento delle attività cimiteriali demandate esclusivamente a dipendenti comunali e alle imprese funebri accreditate, incaricate dai cittadini previa autorizzazione comunale. Così anche per gli ospedali o case di ricovero che demanderanno i servizi di vestizione della salma e quant’altro alle imprese funebri incaricate dai dolenti.

Questo, naturalmente, per evitare forme di privilegio per chiunque e per evitare forme di sciacallaggio sempre perduranti nel nostro settore.

L’impegno mio e dei nostri associati è quello di seguire in maniera attenta e propositiva l’evolversi della situazione in modo da giungere in tempi ragionevoli alla approvazione definitiva della Riforma che ci auguriamo possa costituire il primo passo verso una vera liberalizzazione del mercato e la definitiva professionalizzazione degli operatori.