L’associazione
regionali AIFAM delle imprese funebri di Abruzzo e Molise sta vivendo
un momento di grande importanza per il ruolo che ormai svolge da
tempo, di dialogo e come punto di riferimento delle istituzioni
abruzzesi e molisane.
Ormai
da tempo i suoi interventi sono stati determinanti e risolutivi,
quando sono emersi problemi di qualsiasi natura all’interno di comuni,
ospedali e quant’altro.
L’AIFAM,
di concerto con la FENIOF di cui è parte integrante, vuole svolgere
il suo ruolo fino in fondo cercando di essere anche propositiva,
verso le istituzioni, consapevole del fatto che l’esperienza e la
professionalità raggiunta tra i suoi associati possa svolgere un
ruolo determinante nei prossimi anni. Nell’ambito del vasto movimento
di riforma del Regolamento di Polizia Mortuaria ormai avviato, che
oltre all’iniziativa ministeriale ha visto le approvazioni di diverse
regioni, anche in Abruzzo è stato avviato un proficuo lavoro in
tal senso.
La
nostra proposta di legge è stata accolta con grande interesse dai
legislatori regionali, che spinti dalle nostre istanze e convinti
della bontà delle nostre iniziative hanno voluto elaborare un Disegno
di Legge Regionale che, in linea con le innovazioni ormai invocate
da tutti e soprattutto con l’intento di dare finalmente alla nostra
categoria il riconoscimento giuridico necessario, consenta alle
nostre imprese di raggiungere i livelli di professionalità e dignità
aziendale auspicati.
La
nostra categoria ha urgente bisogno di crescere nel suo insieme
e di trovare le giuste dimensioni e le norme necessarie a garantire
alle nostre aziende di rispondere alle esigenze del mercato in maniera
adeguata e rispondente ai cambiamenti della società.
Il
D.d.L. presentato in Abruzzo e approvato dalla Commissione sanitaria
della Regione, adesso dovrà passare all’approvazione del Consiglio
che naturalmente dovrà dettare le norme attuative nonché i tempi
di applicazione.
I
suoi contenuti sostanzialmente prevedono le novità introdotte in
alcuni regolamenti già approvati in altre regioni, come la possibilità
di spostamento delle salme nelle strutture denominate “sale del
commiato” per il periodo di osservazione delle stesse e dell’obbligo
per le imprese funebri operanti di essere “accreditate” dalla Regione
e dai Comuni a svolgere le attività funebri e quindi di strutturarsi
in maniera rispondente ai requisiti tecnici definiti dal regolamento
stesso.
Altro
punto importante riguarda il divieto assoluto per i comuni o anche
ospedali, di affidare in appalto a soggetti pubblici, privati o
misti, l’espletamento delle attività cimiteriali demandate esclusivamente
a dipendenti comunali e alle imprese funebri accreditate, incaricate
dai cittadini previa autorizzazione comunale. Così anche per gli
ospedali o case di ricovero che demanderanno i servizi di vestizione
della salma e quant’altro alle imprese funebri incaricate dai dolenti.
Questo,
naturalmente, per evitare forme di privilegio per chiunque e per
evitare forme di sciacallaggio sempre perduranti nel nostro settore.
L’impegno
mio e dei nostri associati è quello di seguire in maniera attenta
e propositiva l’evolversi della situazione in modo da giungere in
tempi ragionevoli alla approvazione definitiva della Riforma che
ci auguriamo possa costituire il primo passo verso una vera liberalizzazione
del mercato e la definitiva professionalizzazione degli operatori.
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