Arte

 


L’arpa: ideale per le cerimonie funebri

A cura della Redazione

Nell’ambito del servizio funebre, sempre più famiglie richiedono alle imprese la disponibilità di un consono accompagnamento musicale alla cerimonia funebre dei propri cari. Spesso tale esigenza viene corrisposta facendo ricorso a pratici CD musicali che, da tradizionalisti quali siamo (vedi articolo”Musica da viaggio”), normalmente riproducono celebri brani di musica classica che, per genere e caratteristiche, ben si sposano con l’evento e la particolare circostanza. Sulla scorta della crescente attenzione verso le case del commiato ed, in generale, di tutti quei luoghi ove diviene possibile organizzare un momento celebrativo del defunto nell’ambito della cerimonia funebre, ecco che potersi avvalere della presenza di un vero e proprio concertista che interpreti dal vivo i brani musicali più consoni alle esequie, diviene non solo importante ma anche un apprezzabile servizio di qualità da poter inserire nelle offerte dell’impresa funebre ai dolenti.

A tal proposito abbiamo avuto modo di intervistare il concertista Maestro Davide Burani, che da anni suona uno strumento certamente molto bello e particolare: l’arpa.

Eh si, afferma Davide Burani, giovane concertista emergente nel panorama musicale italiano, da quando mi è capitato di suonare a quel funerale, ho scoperto che l’arpa, che conoscevo dapprima come strumento quanto mai evocativo, è adattissima per sottolineare i momenti più salienti di una liturgia funebre, creando suggestione ed eleganza grazie alla sua figura stessa, che è di enorme regalità

Queste le parole del Maestro che, in occasione del funerale di un suo anziano e lontano parente, era stato interpellato di suonare qualche brano nella liturgia funebre.

"Non mi era mai capitato prima di allora, prosegue Burani, ma devo dire che spesso avevo assistito a funerali senza musica, e alla tristezza della perdita del congiunto si assommava il gelido incedere della mesta cerimonia. Certo, non che l’arpa metta allegria in una simile occasione, ma sicuramente può aiutare ad una più attenta riflessione e a meditare più profondamente: sappiamo bene, infatti, che nulla, più della musica, è capace di creare nel cuore degli uomini grandi emozioni”


Ed in effetti Burani, che si esibisce di frequente in Italia e all’Estero in interessanti programmi solistici per arpa, è davvero un musicista eclettico: ha iniziato giovanissimo lo studio della fisarmonica, per passare al pianoforte, diplomandosi brillantemente al Conservatorio di Genova, per scoprire poi l’arpa e, dopo il diploma a pieni voti al Conservatorio di Parma, fare di questo strumento la sua ragione di vita.

Come mai proprio l’arpa, gli chiediamo?

Anzitutto credo che il mio nome di battesimo, Davide, sia in qualche modo indicativo... nomen omen, il nome è presagio, come dicevano i latini, quindi credo di aver avuto un importante precursore nel biblico re Davide... Credo inoltre che non ci sia nessun altro strumento che, suonando, vibra così vicino all’esecutore: l’arpa si appoggia sulla spalla e quando suona, tutte le corde emettono una vibrazione, insieme, che pervade tutto il corpo dell’esecutore, essendo così strettamente a contatto”.

Davide Burani ci ha raccontato della singolarità della sua professione, e di alcuni aneddoti che lo accompagnano di frequente:

Spesso mi chiedono se l’arpa sia suonata solo da donne, ma questo è un retaggio culturale della cultura italiana di inizio novecento: i maggiori maestri d’arpa (penso a Zabaleta, a Salzedo, a Grandjany) sono infatti uomini e, al contrario di quanto si creda, ci vuole una grande energia per suonare l’arpa”.

Siamo rimasti davvero affascinati dal racconto del Maesto Burani, e, per chi volesse maggiori informazioni, anche a riguardo dell’accompagnamento di una cerimonia funebre, lo può incontrare sul web all’indirizzo www.davideburani.com o inviando una mail all’indirizzo zabaleta@libero.it