Nei precedenti articoli abbiamo presentato una panoramica
su quanto accadde negli altri continenti. Concludiamo la
trattazione dellargomento esponendo la situazione
in Europa.
A
Milano, dopo poco più di un anno dallinaugurazione
della prima linea di trasporto pubblico a mezzo tramvia
elettrica (avvenuta il 1 novembre 1893), si pensa di utilizzare
questo mezzo anche per i defunti. Ecco dunque che il 1 gennaio
1895 una speciale linea di tram elettrici adibiti al trasporto
funebre inizia il servizio con lo scopo di collegare il
nuovissimo Cimitero Maggiore (il più grande, 678.000
mq, ma anche il più lontano) con una stazione cittadina
situata in quella che ora è via Bramante. Il percorso
prevedeva una fermata intermedia al Cimitero Monumentale,
inaugurato nel 1867. Ma la difficoltà di far confluire
a questa stazione quasi tutte le salme della città
convinse la società che gestiva i mezzi a prevedere
un nuovo percorso, collegando così una delle porte
meridionali cittadine (Porta Romana) con il Cimitero Maggiore
che diventò, così, il fatale capolinea del
tram dei morti. Questa nuova linea fu inaugurata
il 4 ottobre 1907 (alle ore 9, per precisione storica).
I defunti arrivavano a Porta Romana con carri funebri a
cavalli e qui caricati sul convoglio tranviario unitamente
ai propri congiunti. Il tram era costituito da una motrice,
con lo spazio per le bare posto sotto il pianale, e da una
o più vetture per i dolenti. Per i quali gli arredatori
ebbero un occhio di riguardo: infatti sfoggiavano comodi
sedili in velluto, vetri smerigliati, ed erano riscaldate
dinverno e munite di ventilatori da usare nei mesi
più caldi. Il convoglio era comunemente chiamato
la Gioconda. Sul lato sinistro del cimitero
Monumentale (tra quelle che oggi sono via Nono e piazza
Coriolano) venne realizzata una apposita stazione per lo
scarico dei feretri. Allinterno erano previste una
sala per la benedizione delle salme o per discorsi funebri
e altre due per il deposito temporaneo dei feretri. Allesterno
vi era unelegante tettoia in ferro a tre campate sostenute
da sedici colonnine in ghisa. La campata centrale, più
alta di quelle laterali, era destinata al convoglio in prosecuzione
per il cimitero Maggiore, le altre due alla motrice con
le salme e alle carrozze di accompagnamento per larrivo
dei servizi diretti al Monumentale. Il tram funzionò
sino al 1925, quando entrarono in servizio carri funebri
a batterie elettriche.
A
Parigi fu istituito un servizio di tram funebri che operò
dai primi anni del 900 sino al 1920.
A
Vienna il servizio iniziò il 1 marzo 1918 con il
trasporto delle salme da alcuni ospedali al cimitero centrale.
La popolazione aveva superato i 2 milioni di abitanti e
il numero dei cavalli utilizzati per il traino dei carri
funebri era diventato insufficiente. A partire dal 1923
solo da due ospedali si continuavano ad eseguire i trasporti
delle salme con il tram e nel marzo 1928 essi cessarono
del tutto. Va rilevato che con il grande progresso del settore
automobilistico i carri a cavalli vennero progressivamente
sostituiti con automezzi e che nel 1936 tutti i trasporti
venivano fatti con veicoli a motore. Nel 1942, durante la
seconda guerra mondiale, fu necessario riutilizzare i tram
funebri per il trasporto delle salme dagli ospedali, per
far fronte al crescente numero dei defunti e per risparmiare
carburante. Inizialmente i trasporti avevano luogo solo
di notte, ma dallautunno del 1944 con laumento
dei decessi a causa dei continui bombardamenti fu
necessario effettuarli anche durante il giorno finché
numerose linee tranviarie divennero impraticabili e il 2
marzo 1945 si sospese il servizio. Subito dopo (aprile 1945)
non si ebbero più trasporti di salme e i viennesi
furono costretti a seppellirle nei parchi e nei giardini
pubblici. Dopo qualche mese si ricominciò utilizzando
i camion messi a disposizione dallArmata Rossa. Solo
nel 1946 si poté finalmente garantire in via continuativa
un trasporto dignitoso mediante limpiego di appropriati
automezzi funebri.
La
nostra ricerca continua
Per completezza di informazione
riportiamo quanto ci giunge dagli Stati Uniti dove si precisa
che servizi con tram funebri erano effettuati anche a Pittsburg
e Allegheny, Pensilvania (dal 1902 per collegare il Mount
Royal Memorial Park a Glenshaw) e a Baltimora (dal 1901
al 1919) con una vettura chiamata Dolores il
cui nome come per il Decanso di San Francisco
- deriva dallo spagnolo e significa dispiacere.
La bara era posta in uno spazio con i lati in vetro per
poter essere vista dalla strada, e sopra la bara era stato
ricavato anche uno spazio per deporvi i fiori. La vettura
era stata equipaggiata con quanto di meglio si poteva avere
a quellepoca in tema di comfort. Di fronte alla bara
vi erano otto sedili per i parenti stretti, separati dallo
scompartimento per gli altri congiunti e per gli amici da
un divisorio in mogano intagliato e da un vetro. La sezione
passeggeri era equipaggiata con 12 poltroncine in pelle;
erano disponibili altre sedie pieghevoli da disporre nel
corridoio centrale in caso di necessità. Per il trasporto
della bara dalla casa al tram e da questo alla tomba era
in uso uno speciale carrello su ruote gommate. Riscaldatori
elettrici erano in funzione durante l'inverno, lampade di
bronzo provvedevano allilluminazione e vi era persino
un serbatoio di acqua ghiacciata a disposizione dei viaggiatori.