Sono
i primi anni del 500 quando Atalanta Baglioni, nobildonna
perugina, commissiona al giovane Raffaello la realizzazione
di una pala daltare per la cappella funeraria di famiglia,
nella chiesa di San Francesco al Prato, a Perugia. Raffaello,
che proprio in quegli anni era approdato a Roma, realizza
la scena principale, cimentandosi per la prima volta con
un tipo di rappresentazione destinato a soppiantare, nella
pittura italiana, linterpretazione tradizionale.
Con
la Pala Baglioni, ultimata nel 1507, si inaugura infatti
la stagione della narrazione storica dellevento raffigurato,
che viene inserito in uno spazio prospettico dinamico. Inoltre
il soggetto della pala, il trasporto del Cristo morto verso
il Santo Sepolcro, serve a commemorare un altro evento storicamente
accaduto: la tragica morte di Griffonetto Baglioni, figlio
della committente Atalanta, che dopo aver sterminato diversi
membri della propria famiglia viene a sua volta ferito a
morte e spira stringendo la mano della madre, particolare
riportato nel dolcissimo gesto della Maddalena ritratta
nellatto di sostenere la mano esanime di Gesù.
Lo stesso Griffonetto è raffigurato da Raffaello
come unica figura intera del dipinto nelle vesti del giovane
trasportatore che sostiene Cristo dalle gambe.
Proprio
la Pala Baglioni è stata al centro di una mostra
svoltasi a Roma, presso la Galleria Borghese, e dedicata
ai primissimi anni romani del Maestro Raffaello Sanzio da
Urbino; la Galleria Borghese è sede stabile di questo
celebre dipinto esposto però, per loccasione,
così come era stato originariamente concepito, ricomposto
per intero con gli elementi mancanti e con accostati anche
i disegni preparatori.
Dei
diversi elementi della Pala Baglioni Raffaello dipinse in
particolare, come si è detto, la tavola centrale,
nella quale la scena della Deposizione dalla Croce introduce
il nuovo concetto di narrazione drammatica dellevento
rappresentato. Cristo infatti è ritratto in primo
piano, durante il tragitto dal Calvario al Santo Sepolcro.
Il peso del suo corpo privo di vita è rivelato dal
netto contrasto tra il totale abbandono delle sue membra
esangui e la tensione muscolare dei due trasportatori. Ulteriore
prova del suo essere morto è il sangue ormai rappreso
delle ferite, così come le palpebre socchiuse e lincarnato
pallidissimo. In secondo piano, a rafforzare la tragicità
dellevento narrato, si svolge una seconda scena non
meno drammatica: la Vergine Maria, il cui volto è
molto simile a quello del Figlio, sviene per il dolore ed
è sostenuta dalle pie donne. Sullo sfondo di un paesaggio
agreste di ispirazione fiamminga la città di Gerusalemme,
mentre su un piano intermedio è ben visibile il Golgota,
in cima al quale è avvenuta la Crocifissione, tanto
che il pittore lascia un elemento, la scala ancora appoggiata
alla croce e utilizzata poco prima per deporre il corpo
di Cristo, come a sottolineare il susseguirsi nel tempo
di azioni e di eventi.
Limportanza della Pala Baglioni nella storia dellarte
italiana è senza dubbio legata alle innovazioni stilistiche,
compositive e narrative che Raffaello introduce nella sua
pittura di quegli anni; altrettanto fondamentale è,
tuttavia, sottolineare che occasioni offerte ai maestri
del colore per esprimere la propria arte e il proprio genio
erano le commissioni che essi ricevevano da nobili, da alti
prelati e da ricchi mercanti; da questo punto di vista,
le pale daltare per le cappelle funebri sono state
nei secoli un veicolo di primaria importanza per la realizzazione
di moltissimi capolavori artistici di cui la Deposizione
di Raffaello è un esempio fra i più fortunati.