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IL TEMA




Nuovo anno, nuovi impegni
A cura di Alessandro Bosi

Si ricomincia con rinnovato entusiasmo dopo una pausa legata a quel processo di trasformazione di cui avete avuto notizia nelle pagine precedenti e che ci rende particolarmente ottimisti per il futuro.

Credo però sia opportuno ripercorrere molto velocemente quanto è stato fatto lo scorso anno. Se non altro perché il 2005 è stato importante per aver visto approvate norme regionali innovative che, al di là della loro perfezionabilità, hanno comunque il merito di avere avviato quel processo di professionalizzazione e di riconoscimento dell’attività che era necessario ed auspicato da tempo. L’anno scorso, inoltre, sono stati avviati i corsi di formazione con grande soddisfazione di Feniof per il fatto di essere riuscita a far sì che, al di là del mero “pezzo di carta” a testimonianza della frequenza, le ore di lezione siano state di reale crescita professionale. I tangibili segnali di gradimento dei nostri partecipanti, soci e non, ci hanno gratificati e motivati a proseguire su questa strada.

Per quanto concerne una parte dell’attività della nostra Segreteria, mi sembra doveroso citare i molti interventi messi in atto contro quei Comuni che, fino a ieri, avevano ancora vigenti le privative sui trasporti o appalti similari. Tanti sono stati gli interventi volti a risolvere i problemi connessi alle affissioni e, ben più importante, ad evitare l’affidamento di camere mortuarie ed obitori ad imprese funebri. Inoltre sono stati ripresi i contatti con l’Agenzia delle Entrate per quanto riguarda gli Studi di Settore, apportando al sistema importanti modifiche che verranno recepite dal prossimo anno e che contribuiranno al perfezionamento dello stesso.

Il 2005 è stato un anno faticoso anche per quanto concerne il rinnovo del Contratto Collettivo di Lavoro che, dopo molti incontri tenutisi a Bologna e Roma, ha visto nella notte tra il 14 ed il 15 luglio 2005 la firma dell’ipotesi di accordo tra Feniof, Confcommercio e le rappresentanze sindacali di Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti. Il 21 febbraio 2006 le parti sopra indicate hanno siglato l’accordo definitivo per il CCNL che i nostri associati in regola con il pagamento delle quote Feniof 2006 potranno presto scaricare direttamente dal sito della Federazione (una volta concluso il lavoro di impaginazione). La Feniof, nel 2005, è stata altresì impegnata in diverse fiere, anche internazionali, con propri funzionari e con stand volti ad informare e a fornire competenti consulenza ed assistenza.

Sulla scorta di quanto fatto da Lombardia ed Emilia Romagna in materia di normative regionali in ambito funerario, nonché di formazione professionale, molte altre regioni italiane si stanno attivando per varare leggi e regolamenti; la nostra presenza ai tavoli istituzionali è stata ed è fondamentale per evitare l’approvazione di leggi non omogenee o in contrasto tra regione e regione, con evidenti problemi per le imprese funebri. Per scongiurare tali rischi avevamo auspicato che il testo del disegno di legge nazionale di riforma del settore funerario (S3310) potesse finalmente terminare il proprio iter d’approvazione e divenire a tutti gli effetti Legge di Stato.

La discussione finale del testo è stata più volte inserita nell’ordine del giorno dei lavori dell’Assemblea di gennaio e febbraio, riuscendo però ad essere parzialmente analizzata solo in data 25 gennaio 2006. Da allora il Senato, pur prevedendone la discussione nell’ordine del giorno, non ha più toccato l’argomento e le diverse inversioni intervenute nel calendario dei lavori hanno avuto il deludente risultato di non riuscire a concludere l’iter di approvazione di un testo che, di fatto, necessitava di un ultimo, banale, momento di analisi. Rammentiamo infatti che Camera e Senato si erano già espresse positivamente in precedenza, più precisamente il 19 luglio 2005, data nella quale la XII Commissione Permanente del Senato approvò il testo del ddl che era stato precedentemente varato dalla Camera dei Deputati in data 22 febbraio 2005.

Che dire? Evidentemente anche i recenti episodi di cronaca che hanno evidenziato l’esistenza di operatori pronti a tutto pur di accaparrarsi un funerale (l’arresto dei quattro soci dell’impresa funebre di Arezzo che procacciava illegalmente funerali) non hanno convinto a sufficienza i nostri politici sull’importanza di approvare una legge che sancisse chiaramente l’illegittimità di certi comportamenti. Il testo di riforma avrebbe rappresentato un importante passo verso la qualificazione del nostro comparto, intento che Feniof ha sempre auspicato ed appoggiato, fornendo alle Istituzioni competenti il proprio supporto consulenziale e collaborativo.

D’altronde la necessità di una legge quadro nazionale che aggiornasse quanto previsto dal noto DPR 285/90 “Regolamento di Polizia Mortuaria” era da tempo evidente e prime ad accorgersi di ciò sono state alcune regioni che, con Lombardia ed Emilia Romagna in testa, sulla scorta dell’autonomia legislativa concessa loro dalla “devolution”, avevano da tempo emanato proprie leggi e regolamenti. Altre regioni, pur interessate ad intraprendere un iter analogo, hanno invece preferito attendere i dettami forniti dalla normativa nazionale. Ora che il ddl S3310 non ha terminato il proprio iter, assisteremo senz’altro ad un rallentamento sul fronte dell’ emanazione di normative regionali in materia funeraria. La legge quadro nazionale avrebbe infatti avuto una funzione di “faro” agevolando la definizione di articolati e di norme omogenee tra regione e regione. Invece, in assenza di una legge nazionale aggiornata, saremo esposti al notevole rischio di trovare norme molto difformi anche tra regioni limitrofe, con infiniti problemi per gli impresari funebri impegnati ad operare al di fuori del proprio territorio.

Ovviamente le valenze della legge nazionale non erano certo riconducibili solo a questo. L’articolato normativo, facendo proprie le norme di principio desunte dalla giurisprudenza pregressa in materia di libera concorrenza e di mercato nonché di salvaguardia dei dolenti, avrebbe introdotto articoli che proclamavano l’illegittimità della presenza delle imprese negli ospedali (punendo con sanzioni pecuniarie i trasgressori e prevedendo, nei casi più gravi e reiterati, la revoca dell’autorizzazione all’attività funebre) e l’incompatibilità tra chi gestisce i servizi mortuari/obitoriali e chi esercita l’attività funebre (evitando così gravi turbative di mercato). Il testo introduceva anche interessanti novità sia sul fronte dell’operatività che delle pratiche funerarie concesse (affidamento delle ceneri e dispersione, nonché processi quali la tanatoprassi e la figura del tanatoprattore) e, non ultime, l’esistenza di strutture quali le sale del commiato ed i cimiteri per gli animali d’affezione. Fra tutte queste novità veniva anche introdotta la definizione di attività funebre, definizione che, da sola, avrebbe garantito un importante passo avanti per la qualificazione del nostro comparto.

Feniof ha svolto un lungo e faticoso lavoro per far sì che il testo del ddl nazionale venisse approvato, arrivando talmente vicino al traguardo da far risultare ancor più svilente e deludente questo mancato successo che, però, ci motiva a riprendere con ulteriore tenacia e con determinazione questa battaglia, cercando di comprendere se ci siano contesti, anche politici, avversi ad una volontà di qualificazione del comparto.

Per rispondere a queste domande e, soprattutto, per evitare che, in un altro frangente ed in un’altra ora, possa ripetersi la distruzione delle nostre e Vostre speranze di assurgere ad una regolamentazione di comparto tutelante l’imprenditoria funeraria “sana”, vi invito a sostenere, come è sempre accaduto in passato, il nostro lavoro ed il nostro impegno, versando la quota associativa Feniof 2006 che ci consentirà di proseguire i nostri programmi.

In considerazione del fatto che era da cinque anni che, pur subentrando l’Euro alla Lira, gli importi delle quote associative non venivano variati, con l’anno 2006 abbiamo dovuto procedere ad un modesto aumento di queste ultime. Si tratta di un aumento molto modesto, volutamente calmierato, che confidiamo i nostri associati vorranno comprendere dimostrando così apprezzamento per il lavoro svolto.

Vi ringrazio personalmente a nome della Feniof tutta e, anche se in ritardo a causa della tardiva stampa di questo numero de l’Informatore, vi auguro un anno proficuo e pieno di soddisfazioni.